Quando pensiamo alla parola pellegrinaggio immaginiamo, forse, una serie di persone, magari avanti con gli anni, entrare nelle chiese e pregare, accendere candele, chiedere chissà a cosa a Dio o alla Madonna. Questa visione semplicistica e banalizzante del concetto di pellegrinaggio è del tutto sbagliata.
Cos’è un pellegrinaggio davvero? In realtà, il concetto è molto più ampio e affonda le radici nell’antichità, quando si facevano chilometri su chilometri per arrivare nei luoghi di adorazione, pregare ed esprimere la propria devozione. Andando più a fondo, ciò che definisce il pellegrino è qualcosa che non riguarda solo la meta finale, cosa che condivide con il turista, ma la scelta di affrontare un viaggio lungo e faticoso per raggiungerla.
La continua ricerca di Dio, di un essere altro, rispetto a noi, uomini è una costante da sempre nella storia dell’umanità. Il pellegrinaggio, il viaggio verso Dio è da interpretare in questa direzione.
Pellegrinaggio: tra fatica e passione
E’ proprio questa l’essenza del pellegrinaggio. Arrivare dopo un lungo e faticoso cammino verso un posto, che passo dopo passo acquista valore, diventa agognato e sperato. Alla base c’è l’amore, la passione ed il desiderio di raggiungere quel posto, chi non possiede questi sentimenti se ne starà fermo e non avrà voglia di alzare un dito per raggiungerlo. La fatica fatta per raggiungere quello che cerchiamo, dona più valore al risultato finale.
Una stupenda definizione dei pellegrinaggi di fede è di papa Giovanni Paolo II:
“I pellegrinaggi sono una costante nella storia delle religioni. Anche il cristianesimo ha fatto propria questa pratica rispondente al bisogno di trovare uno spazio religioso là dove il divino si è manifestato.
Ogni pellegrinaggio è un memoriale del mistero dell’Incarnazione e della Redenzione. E se molti santuari furono dedicati a Maria, è perché l’umile Vergine di Nazaret ha generato, per opera dello Spirito Santo, lo stesso Figlio di Dio, Salvatore universale; e perché il suo ruolo è sempre quello di presentare, alle generazioni che si succedono, il Cristo “ricco di misericordia”
[….]
I santuari sono come le pietre miliari poste a segnare i tempi del nostro itinerario sulla terra: essi consentono una pausa di ristoro nel viaggio, per ridarci la gioia e la sicurezza del cammino, insieme con la forza di andare avanti, come le oasi nel deserto, nate ad offrire acqua e ombra.”
Giovanni Paolo II
I grandi santuari mariani
Queste parole ci rimandano alle apparizioni mariane e ai miracoli di alcuni luoghi di fede. Così pensiamo ai grandi Santuari mariani, dedicati agli eventi mistici legati alla Madonna, la Vergine Maria.
A Lourdes, la piccola Bernadette che l’11 febbraio 1858 si ammutolì, con il rosario in mano, mentre gli appariva sorridendole la Madonna. Il Santuario di Nostra Signora di Lourdes è oggi uno dei più visitati al mondo.
A Fatima, il 13 maggio 1917 i tre piccoli pastori vengono sorpresi da quella Signora lucente che appare loro sopra un leccio, mentre erano intenti a pascolare le loro pecore. Da quel momento, per cinque mesi, la Madonna parlò loro ogni 13 del mese, rivelando loro segreti importanti sul destino della Chiesa e dell’umanità. Oggi, proprio lì, sorge il Santuario di Nostra Signora di Fatima.
A Medjugorje, il 25 giugno 1981, sei ragazzi vedono, salendo sul colle Podbrdo, una luce accecante, che poi si rivelò essere la Vergine Maria. Da lì in poi iniziò una straordinaria storia di fede, per loro sei e per la cittadina della Bosnia, che continua ancora.
Conclusioni
Spiegare cosa significa fare un pellegrinaggio, forse, non è possibile. Ognuno di noi può considerare tutti gli aspetti e anche tantissimi altri, ma ciò che sentiamo nel momento in cui decidiamo di fare un pellegrinaggio è qualcosa di estremamente personale, inspiegabile, che si può solo provare sulla propria pelle.